Descrizione
Il vino e la cultura che lo circonda non possono essere ridotti a sole degustazioni enciclopediche, visite in cantina e viaggi nei territori della vite. Anzi, il vino è anche e forse ancor più indagine in profondità di ciò che costituisce la sua stessa essenza, e che spesso dimentichiamo. La ricerca della realtà, della dimostrazione fattuale, con un approccio critico e scientifico, è un atteggiamento troppo raro, che è indispensabile recuperare. Attenersi ai fatti, superando i preconcetti, la retorica, i discorsi di marketing, la nozionistica aridamente mai messa in discussione: ecco ciò che in molti casi fa la differenza.
In oltre 30 anni di investigazione sul campo e di interviste ad interlocutori di provata competenza, LeRouge&leBlanc ha avuto modo di misurarsi con questo tipo di approccio disincantato. Ecco com’è nata l’idea di quest’antologia “Fuori serie”. I dialoghi con Serge Wolikow, David Lefebvre o José Vouillamoz – tra i testi più belli mai pubblicati dalla rivista – rischiano seriamente di modificare la nostra maniera di concepire il nettare di Bacco. E, dunque, sperabilmente, anche il nostro modo di degustarlo.
In questa antologia
• Editoriali: omologazione, commercio, approccio al vino: riflettere e prendere posizione (F. Morel)
• Storia: come nasce la cultura del vino e della degustazione contemporanea (S. Wolikow)
• Mineralità: che cos’è e come si definisce la mineralità nel vino (D. Lefebvre)
• Vitigni: genetica e origine delle cultivar (J. Vouillamoz)
• Botti: come nasce una barrique borgognona (M. e R. Toutant)
Scheda tecnica
• Formato A4 (21 x 29,4 cm) – copertina in cartoncino patinato opaco
• ISBN: 978-88-905299-9-3
• 64 pagine illustrate con fotografie e incisioni originali e d’epoca
• Traduzione dal francese di Samuel Cogliati
• 5 grandi capitoli a tema
• Inedito in Italia (prima edizione italiana Possibilia Editore 2014)
• Gli autori: François Morel (per gli editoriali) e Jean-Marc Gatteron (per le interviste a Serge Wolikow, David Lefebvre, José Vouillamoz e Michel e Raphaël Toutant)
Editoriale di servizio del curatore
Voler capire – dubito ergo sum
Questa è un’antologia “anomala”, non a caso abbiamo voluto denominarla “Fuori serie”. Per una volta non troverete in queste pagine trattazioni collettive di territori, di appellation o di vitigni, né vi reperirete quelle attente e precise schede di degustazione dei vini che connotano il lavoro di squadra del Rouge&leBlanc. Abbiamo scelto di rallentare ancora di più il ritmo di una lettura che già tradizionalmente è tutt’altro che superficiale, ma richiede concentrazione e volontà di approfondire. Il motivo di questa opzione è molto semplice: nei tempi sempre più affannosamente concitati di internet, in cui chiunque si esprime su tutto, in maniera quasi istantanea ed estemporanea, il ruolo del Rouge&leBlanc e di Possibilia Editore è opposto: fermarsi, indagare, riflettere, mettersi in discussione. Credo che questo lavoro giovi alla cultura e alla comprensione del vino più di migliaia di degustazioni “bulimiche”, enciclopediche e talora quasi convulse.
Negli ultimi anni LeRouge&leBlanc ha pubblicato diversi interventi di personalità della più alta autorevolezza in fatto di vino. Sono contributi che non solo affrontano questa materia con serissima competenza, ma che mettono profondamente in discussione le conoscenze, i luoghi comuni, i preconcetti e il modo stesso di concepire il vino e di avvicinarvisi. La redazione ha anche preso apertamente posizione sui fatti di attualità – un’attualità riconvertita in analisi di fondo, nel tentativo di rispondere alla domanda «da dove veniamo e dove andiamo? Che cosa abbiamo bevuto, che cosa beviamo e che cosa vogliamo bere?».
Ritengo che questi contributi siano troppo importanti per perdere l’occasione di divulgarli anche in italiano. Valeva la pena osservare una pausa nell’esplorazione delle regioni vitivinicole, per ragionare su questioni che riguardano le fondamenta stesse della degustazione e della valutazione del vino.
Poche parole, ma chiare (pag. 11)
La biodiversità e l’importanza dei vitigni “minori”, l’autenticità dei rapporti umani, le logiche di potere economico e commerciale, l’approccio culturale e saggio al consumo di vino, a contrasto delle schizofreniche legiferazioni sul nettare di Bacco. Di questo, con cristallina nettezza parla il caporedattore François Morel nei suoi editoriali, prendendo posizione, senza reticenze.
L’origine della degustazione e i suoi strumenti (pag. 20)
Jean-Marc Gatteron ci introduce a questo dossier speciale del Rouge&leBlanc (2011) dedicato al mondo delle parole per raccontare il vino. Ci racconta come si forma il lessico di un degustatore, e come nasce, si trasforma o rischia di sclerotizzarsi quello di una redazione specializzata. Serge Wolikow è tra i più stimati storici d’Oltralpe, anche per quanto attiene la conoscenza della storia moderna e contemporanea della vitivinicoltura. Se si è specializzato nel periodo più recente dell’Umanità è perché, paradossalmente, è talvolta il meno indagato e, come spiega lui stesso, il più difficile da affrontare. Nell’intervista curata da Jean-Marc Gatteron, lo storico spiega come i criteri e gli strumenti che oggi utilizziamo per valutare, concepire e degustare il vino siano tutt’altro che universali, e soprattutto molto più recenti di quanto si creda comunemente. Insieme al professor Wolikow scopriamo, ad esempio, che l’uso dei descrittori olfattivi oggi quasi scontati è un’invenzione novecentesca. E ancora che il leggendario terroir non è sempre stato considerato un valore qualitativo…
Far luce sulla mineralità (pag. 28)
Assieme al giornalista ed enologo David Lefebvre affrontiamo in maniera totalmente inedita il concetto di mineralità nel vino. Tanto per cominciare, Lefebvre pone il problema di definire questo termine e il concetto che esso esprime. Di mineralità si parla spessissimo e spesso a sproposito; lo specialista propone di comprendere se e come sia possibile misurare questo parametro. Ma spiega anche che la mineralità è intimamente legata agli altri elementi costitutivi del vino, che determina e da cui è determinata. La doppia intervista – a due anni di distanza: 2011 e 2013 – consente di focalizzare con pertinenza questo argomento, e di chiarirsi le idee. Quello di David Lefebvre è un approccio pressoché rivoluzionario!
La genetica al servizio dei vitigni (pag. 42)
A tratti tecnica e specialistica, l’intervista (2012) dell’infaticabile Jean-Marc Gatteron all’ampelografo José Vouillamoz è densissima e colma di rivelazioni sull’origine e l’identità della vite e delle sue varietà. Vouillamoz è ormai da anni considerato una delle massime autorità planetarie sulla genesi e sulla genealogia delle cultivar. Assieme a lui percorriamo alcuni passaggi fondamentali per imparare che Pinot Noir e Pinot Blanc sono lo stesso vitigno, ma anche che la medesima varietà di Vitis vinifera può essere scambiata e venduta sotto nomi diversi. Un’altra importante occasione per farsi venire qualche utilissimo dubbio.
L’arte della tonnellerie (pag. 52)
Infine, un’intervista (2012) che ci riporta nella più pragmatica concretezza della manualità. Michel e Raphaël Toutant, a capo di una tonnellerie da quasi trent’anni, raccontano come si scelga il rovere giusto per una botte, come si lavorino le doghe, quali insidie si nascondano dietro alla dura fatica dell’artigiano che lavora il legno, fino a far nascere una barrique o un tonneau.
Forse, alla fine della lettura di quest’antologia, il vostro approccio al vino e alla degustazione non sarà più lo stesso. Per me è stato così.
Sa.Co.