Descrizione
BORGOGNA. CÔTE D’OR. Il territorio, i vignaioli, i vini
di François Morel
Per tutti gli appassionati del mondo il nome della Borgogna – e in particolare la “Grande Borgogna”, ovvero la Côte d’Or, detta anche La Côte per antonomasia, formata da Côte de Nuits e Côte de Beaune – è sinonimo di grandi vini pregiati. [vedi la scheda]
Attraverso la Storia, la geografia, l’attenzione per il territorio e per la vita del suolo, François Morel ci introduce alla più prestigiosa regione viticola del mondo, patria di cru dai nomi leggendari come Chambertin, Romanée-Conti o Montrachet. La Côte d’Or non è però fatta solo di bottiglie mitiche e inarrivabili: questo volume ci fa scoprire, tra l’altro, vignaioli meno noti ma sensibili e di grande talento, e ci guida lungo un percorso di comprensione del complesso e affascinante panorama borgognone fatto anche di una visione critica e fuori dal coro.
Con la partecipazione di Samuel Cogliati, in 208 pagine interamente a colori questo volume ripercorre tutte le denominazioni d’origine e i vitigni della Côte d’Or, e raccoglie una selezione di 72 aziende viticole consigliate da Morel, oltre a 24 indirizzi utili tra ristoranti, enoteche, bar à vin.
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BORGOGNA. CHABLIS E GRAND AUXERROIS
di Samuel Cogliati
Chablis e molto altro. L’area più settentrionale di tutta la Borgogna è nota per i suoi vini bianchi cristallini, ma nasconde insospettabili sorprese di elevato profilo. [vedi la scheda]
L’Yonne è un dipartimento viticolo contraddittorio: da decenni si è fatta conoscere quasi solo grazie a Chablis, una delle denominazioni d’origine più celebri al mondo, ma il suo passato è legato a doppio filo al pinot noir, il vitigno prediletto dei borgogna più prestigiosi. In questo volume Samuel Cogliati – coadiuvato da François Morel e Jean-Marc Gatteron – ci guida alla scoperta dei pregi e delle ambiguità di un terroir d’eccezione, non sempre valorizzato come meriterebbe il suo straordinario potenziale. Lungi dal focalizzarsi solo sullo chardonnay, l’autore ci racconta come la Bassa Borgogna accolga da secoli anche altre cultivar, ed è pronto a scommettere su un luminoso avvenire per i vini rossi del Grand Auxerrois, comprensorio che include Irancy, épineuil, Coulanges, Vézelay e altre appellations d’origine in chiara crescita qualitativa e di consensi.
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ODE AI GRANDI VINI DI BORGOGNA. Henri Jayer, vignaiolo a Vosne-Romanée
di Jacky Rigaux
Uno straordinario viaggio a Vosne-Romanée attraverso le parole del più grande vigneron borgognone del Novecento. [vedi la scheda]
Henri Jayer è riconosciuto da intere generazioni di vigna-ioli borgognoni come un maestro, anzi, come una sorta di vate supremo. I suoi vini si sono imposti quali riferimenti assoluti della qualità e della rappresentatività di un grande rosso della Côte d’Or. Grand cru, Premier cru o “semplici” village, hanno contribuito a rivelare al mondo la magnificenza del terroir di Vosne-Romanée, finage detto anche “La perla della Côte”.
Ma Jayer è stato anche l’impareggiabile vettore di una tradizione vissuta e trasmessa come virtuosa osservazione della natura e del vino, non come statico e immutabile paradigma di una ricetta. I suoi insegnamenti riguardano infatti il rapporto tra il pinot noir e la matrice argilloso- calcarea baiociano-bathoniana di Vosne, ma soprattutto il vino concepito come dono, fonte di piacere, patrimonio estetico e intellettuale.
Attraverso il racconto di Jacky Rigaux, che di Jayer è stato non solo attento intervistatore ma anche assiduo frequentatore per lunghi anni, scopriremo la visione e l’esperienza di questo vignaiolo d’eccezione, che ci guida alla conoscenza dei più celebrati terroir di Borgogna.