Descrizione
Compiuta indossando «il grembiule senza il fiocco», questa è una lettura amatorial-linguistica di Ovunque proteggi, ottavo album di Vinicio Capossela.
Non si tratta esattamente di un’anteprima – l’opera su cui si cimenta è del 2006 –; un lasso di tempo tuttavia giusto, credo, per iniziare a parlarne. Diciamo che il disco sta cominciando a schiudersi, un po’ come un taurasi di sette anni. È peraltro su questa misura che principia a rivelarsi la tenuta delle opere destinate a diventare dei classici.
Scheda tecnica
• Numero parole: 3.440
• Numero di pagine dell’edizione cartacea: 20
• Peso: 1,5 Mb
• ISBN 978-88-98753-20-8
• Fotografie di Samuel Cogliati
• Prima edizione digitale: maggio 2016
Prefazione dell’autore
All’alba dell’uscita di Canzoni della cupa, il nuovo album, ma soprattutto a dieci anni dalla pubblicazione di Ovunque proteggi, Possibilia Editore si cimenta per la prima volta con un volume che non parla né di vino né di rugby.
Questa ricognizione sopra l’ottavo album di Vinicio Capossela non era inizialmente destinata a uscire in volume. Le vicissitudini della vita l’hanno portata ad affinare per oltre due anni in botte piccola – dove, si sa, c’è il vino buono –, prima di affrontare i lettori con questo formato ipertascabile, una formula cui siamo molto affezionati.
Abbiamo deciso di non rimettere mano al testo, rinunciando a qualunque aggiornamento. I riferimenti temporali che troverete nel volume sono, dunque, da retrodatare al marzo 2014, ma questo non muta in nulla la lettura di uno dei lavori musicali più geniali della musica d’autore italiana del XXI secolo. Capossela è forse l’ultima delle grandi figure nazionali in attività, ovvero l’unico della “nuova generazione” in qualche modo assimilabile alla famiglia dei “mostri sacri” del calibro di Paolo Conte, Fabrizio De André, Lucio Dalla o Enzo Jannacci.